SU UNA RIVISTA DI ELETTRONICA HO LETTO QUESTO.......
Specialeha lanciato la linea di stampanti 3D desktop Cube nel
2011, insieme al network Cubify per la vendita di mo- delli digitali stampabili di giocattoli, gadget più o meno utili, accessori e persino abiti e scarpe. Ora si appre- sta a lanciare sul mercato la sua nuova generazione di stampanti 3D “da salotto”, più efficienti e soprattutto molto più curate dal lato estetico: la Cube 3 e la potenti Cube Pro.
Stratasys invece ha investito nel segmento consumer acquistando la società MakerBot nel 2013. Fondata nel
2011, MakerBot è l’azienda che produce la Replicator 2, tutt’ora la stampante 3D personale più diffusa al mon- do con oltre 30.000 unità vendute. Insieme a Stratasys MakerBot ha lanciato la quinta generazione delle sue stampanti, con tre nuovi modelli più tecnologicamente
IL NUOVO PASTAMATIC?
Tra i campi d’applicazione più interessanti e innovativi in cui
è coinvolta la stampa 3D, senza dubbio merita una menzione particolare quello, per così dire, gastronomico. Sono molti infatti
i progetti che hanno come scopo lo sviluppo di stampanti capaci
di creare cibo vero, commestibile e buono da mangiare. Sembra fantascienza, ma è una realtà;
e nemmeno così lontana nel tempo, dato che i primi esemplari dovrebbero arrivare nei prossimi mesi. Andando più nello
specifico, due sono le stampanti che, allo stato attuale, stanno catalizzando l’attenzione degli appassionati: Foodini e Chefjet, veri e propri strumenti per chef casalinghi e amanti della cucina. Entrambe sono pensate per un
V Chefjet ha un concetto diametralmente opposto perché è specializzata nei dolci
uso domestico - perciò piuttosto semplici da utilizzare e dal costo relativamente contenuto - ma si differenziano tra loro per alcune caratteristiche.
Partiamo con ordine, da Foodini:
è una stampante che consentirà a chi la utilizza di ricreare pietanze quasi di ogni genere, con però la possibilità di “personalizzarle”
sia nella forma che nell’apporto calorico. Il sistema si basa su particolari composti naturali
al 100%’, sviluppati ad hoc per consentire ai novelli chef di dar sfogo alla propria creatività e preparare piatti unici. È bene però precisare subito un dettaglio: Foodini non cucina, ma crea
solo la pietanza di base. L’idea di Natural Machines (i suoi creatori) è infatti quella di invogliare i consumatori a dilettarsi tra i fornelli e non di rimpiazzarli, assistendo gli appassionati di cucina nella fase preparatoria.
24 apparecchi elettrodomestici
ottobre 2014
avanzati e facili da usare che mai. Sono solo i primi passi in un mondo nuovo ma non sono di certo gli unici. Le possibilità offerte dalla stampa 3D a basso costo han- no creato un’esplosione di creatività a livello globale e centinaia di aziende di software, hardware e materiali si sono buttate a capofitto in questo mondo che si evol- ve a una velocità senza precedenti. Ci vorranno ancora dai 5 ai 10 anni perché le stampanti 3D possano dav- vero offrire una facilità d’utilizzo e una convenienza tale da giustificare un utilizzo di massa ma quando questo accadrà le possibilità che offriranno potrebbero essere molto diverse da qualsiasi cosa che possiamo immagi- nare oggi.
Una stampante 3D in salotto
3D Systems è l’azienda fondata dall’inventore della stampa 3D, Charles Hull. Il primo processo inventa- to per realizzare oggetti in 3D si chiama SLA (stereoli- tografia laser) ed è tutt’ora uno dei più diffusi a livello professionale. Le stampanti 3D personali di 3D Systems, invece, utilizzano la tecnologia PJP (Plastic Jet Printing), simile in tutto e per tutto alla FFF. Dopo essere stata la prima azienda a lanciare una stampante “consumer”, la Cube, e un modello “Prosumer”, la Cube X, 3D Sy- stems questa volta ha deciso di fare le cose sul serio sviluppando una macchina esteticamente ineccepibi- le, che incarna l’’essenza della stampante 3D da salotto
del futuro.
La nuova Cube 3 permette di cambiare rapidamente filamenti in PLA e ABS di oltre 20 colori e di realizzare oggetti bicolore in una singola stampata. Grazie alla connettività wireless e WI-Fi integrata è possibile avvia- re le stampe anche da smartphone e tablet e di gestire ogni aspetto dal touch screen a colori. Anche se l’area di stampa è esposta, la Cube 3 implementa tutti i criteri di sicurezza ed è adatta a bambini dagli 8 anni in su. Il volume di stampa permette di realizzare oggetti con dimensioni massime di 15,25 x 15,25 x 15,25 cm con
Una volta ricevuto il modello, Foodini può stampare ogni sorta di pietanza, donandogli per giunta le forme più disparate – persino quelle non realizzabili
a mano. E come detto, è tutto sano: i composti sono realizzati con materiale assolutamente naturale, nutriente e in nessun modo nocivo per l’uomo. L’unico aspetto da tenere in
considerazione è che il risultato del processo di stampa non
è, per esempio, vera carne o vera pasta, ma una sorta di surrogato che continente la gran parte delle stesse componenti
del cibo in questione – e ne ha il medesimo sapore – solo che trattato per il processo di estrusione. L’arrivo di Foodini è previsto entro la fine dell’anno,
anche se ancora non c’è
una data precisa, e il prezzo dovrebbe aggirarsi attorno ai 1.000 euro. Ancora non è chiaro il costo dei composti
per la stampa, ma l’unica cosa certa è che saranno acquistabili sia online che nei negozi di alimentari.
Se la stampante 3D di Natural Machines è prevalentemente dedicata “al salato”, Chefjet ha un concetto diametralmente opposto: perché è specializzata nei dolci. È stata ideata da The
Sugar Lab, startup acquistata poi dal colosso 3D System (azienda leader per quanto riguarda la produzione di stampanti 3D e consumabili per la produzione),
V Foodini è una stampante
che consente a chi la utilizza di
ricreare pietanze quasi di ogni genere, con però la possibilità di “personalizzarle” sia nella forma che nell’apporto calorico
e utilizza particolari composti di pasta di zucchero per realizzare dolciumi di vario genere. Non solo quindi torte, pasticcini e simili, ma anche decorazioni – tutte commestibili senza problemi. Proprio come Foodini, anche in questo caso
si tratta di prodotti naturali e sanissimi, con la sola differenza che sono a base di zucchero.
Il sistema di funzionamento è piuttosto immediato e si basa
su un software sviluppato da 3D System proprio con lo scopo di facilitare il più possibile l’utilizzo di Chefjet, venendo in contro persino alle esigenze dei meno esperti. Anche l’uscita di questa stampate è stimata entro al
fine dell’anno e arriverà in una doppia versione: base, capace di creare oggetti monocromartici, e una Pro full-color. I prezzi? Circa 4.000 euro per la Chefjet “semplice” e 7.500 euro per la versione Pro.
Sicuramente la stampa in 3d domestica sarà sempre piu presente nei prossimi anni!!!
RispondiEliminaIN REALTA QUALCOSA DEL GENERE DOVEVA USCIRE IMMAGINI STAI VEDENDO UN PROGRAMMA DI CUCINA TI SCARICHI IL FILE E CREI LA RICETTA FUTURISTICOOOOO.
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